La sfida

Franco Ghione


"Typus Arithmaticae"
da Margarita philosophica - 1522

Due partiti: i vecchi computisti con i loro sassolini o file di gettoni sull’abaco, detti abacisti, a destra e i nuovi matematici con la carta, la penna e le cifre indo-arabe, detti algoristi, a sinistra; sembra si sfidino con la signora Aritmetica come giudice. In questa incisione, tratta dall’opera Margarita philosophica di Gregor Reisch del 1508 sono certamente gli algoristi i vincitori della sfida. Ma i primi continuarono a difendere i loro privilegi di casta se pensiamo che a Firenze nello Statuto dell’arte del cambio del 1299 (quasi un secolo dopo l’uscita del liber abaci) veniva vietato l’uso delle cifre indo-arabe e imposto nella contabilità quello dei numeri romani.

L’affondo finale a favore degli algoristi lo sferra Fibonacci nel 1202 quando chiede di trovare il numero che si ottiene sommando 87.654.321 non 2, 3 o 4 volte ma 12.345.678 volte!

Si tratta di due numeri di 8 cifre ciascuno, ma è chiaro che Fibonacci sa fare la moltiplicazione per una qualsiasi coppia di interi, anche più grandi, ed è anche capace di spiegare a tutti come si debba procedere:

«....qualunque persona intelligente può ricevere una perfetta cultura del moltiplicare: tuttavia affinché gli inesperti abbiano qui un insegnamento perfetto, ho deciso di mostrare la moltiplicazione dell’ottava posizione.» (II.40)

I numeri sono formati da tante cifre il cui significato è dato dalla posizione che tali cifre occupano: la prima posizione dice il numero di unità, la seconda quello di decine, la terza le centinaia ecc. e Fibonacci sa che il prodotto di una cifra che si trova in posizione n-esima per una cifra che si trova in posizione m-esima fornisce un numero in n+m-1-esima posizione o «terminante in essa», cioè un numero le cui unità vanno collocate nella posizione k-esima (k=n+m-1) e la parte di decine riportate nella posizione successiva. Ovviamente vi sono più coppie di posizioni che portano a una medesima k-esima posizione da sommare tra loro: tutte le coppie di posizioni (p,q) tali che p+q-1=k. Ecco quindi come procede l’algoritmo.





«E quando, la moltiplicazione delle prime figure nelle restanti, ascendendo per ordine di posti, sarà stata completata fino all'ultima, allora si devono lasciare del tutto le prime figure di entrambi i numeri, e si devono moltiplicare la seconde per le ultime,» (II.42)







e quindi


12.345.678 x 87.654.321 = 1.082.152.022.374.638


In altre parole


12 milioni 345 mila 678 per 87 milioni 645 mila 321
fa

1 migliaia di migliaia di migliaia di migliaia di migliaia
82 migliaia di migliaia di migliaia di migliaia
152 migliaia di migliaia di migliaia
22 migliaia di migliaia
374 mila
638


il calcolo dal manoscritto

Liber abaci - Conv. Sopp. C.I. 2616, BNCF, folio 8 recto